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SQUARCIO DI LUCE (Download)

Lucio, abbassato il pesante cappuccio di tela scura sul viso pallido, accenno qualche passo lungo la via silenziosa, i sensi in allerta. Il profondo respiro degli uomini addormentati nei loro letti raggiungeva le sue orecchie come un mormorio indistinto. La sua mente era concentrata unicamente su una debole fiammella che lo chiamava.
Giunto dinnanzi alla porta di una fatiscente abitazione si fermo, esitante. Volse il capo, cercando eventuali testimoni alla sua effrazione. Non vedendone, spalanco la porta con abili gesti e si insinuo nella casa, silenzioso e freddo come un alito di vento.
Salite le scale giunse in una piccola stanza da letto disadorna. Tra le lenzuola giaceva un giovane dai capelli chiari, supino. Il suo respiro era basso e regolare. Accanto a lui riposava una donna, addormentata profondamente, nella sua mano dalle unghie laccate di rosso carminio erano strette alcune banconote stropicciate.
Lucio si chino a rimirare il volto del giovane, sussurrando: - Finalmente ti ho trovato, finalmente il tuo richiamo mi ha portato a te…-
Lo sguardo di Lucio si perse tra i morbidi capelli dorati del giovane, percorrendone l’intera lunghezza, le dita gelide si inerpicarono sul collo del uomo dormiente, bevendone il calore a piene mani. L’uomo ebbe un sussulto e si giro su un fianco.
Lucio ritrasse le mani, turbato, poi, istintivamente porto l’indice alle labbra, incidendosi le carni con i lunghi canini, inconsciamente.
Con gesti eleganti e morbidi il vampiro s’avvicino alla sua vittima designata e, serratone il polso con gran fermezza, sussurro, la voce dolce quanto il miele: - Sveglia…-

Il giovane schiuse gli occhi, terrorizzato. Quando pero scorse il viso parzialmente celato dell’aggressore rilasso il volto in un sorriso. –Sei arrivato… Angelo della morte…- sussurro.
Lucio s’accosto al suo viso e, sorridendo, scosto i morbidi capelli chiari dalla giugulare.
I suoi canini affondarono dolcemente nella pelle serica dell’uomo, facendone sgorgare nettare color rubino, e la vita inizio a defluire, leggera e lieve, per sfociare nelle vene del vampiro.

“- Giovanni… Giovanni…- urla una voce allegra e vezzosa.
Giovanni, intento a sbarbarsi, risponde con altrettanta gioia: - Sono quasi pronto, Anna…- dato l’ultimo ritocco al mento squadrato, Giovanni si asciuga il viso e, indossata velocemente una maglia sformata sopra ai jeans logori, si appresta a raggiungere la ragazza.”

Il sangue scorreva veloce e impetuoso, Lucio osservava frammenti della vita di Giovanni scorrergli dinnanzi agli occhi.

“Tramonto. Una barca fluttua dolcemente al centro di un piccolo lago artificiale, su di essa due ragazzi si tengono la mano, parlando sommessamente. Giovanni accenna una carezza al giovane volto dell’amata, la quale risponde con uno scherzoso bacio sulla fronte.”

Alcune gocce di sangue scivolarono lungo il collo di Giovanni, macchiando irreparabilmente le lenzuola candide. La donna, ancora addormentata, emise un sospiro e si volse sulla schiena.

“La notte scende come una cappa sulla piccola casupola, un telefono suona, insistente.
Giovanni si alza, traballante sulle gambe tramutate in burro fuso dall’alcol. La barba sfatta e imperlata da minuscole gocce di sudore. Lo sguardo e vitreo e sperduto nell’infinito. Ha bevuto.
L’ha fatto perché Anna l’ha lasciato. Avanza bocconi, raggiunge il ricevitore e lo alza, ribaltando un vaso posto li accanto. L’acqua si sparge al suolo, i petali delle rose si riversano come una cascata di sangue tra i frammenti chiari di coccio. –Pronto?- la sua voce riecheggia nella stanza semivuota.
Poche parole. Le lacrime iniziano a scendere. Morta. Come puo essere morta? No, no. Non puo essere andata a sbattere con la sua demoniaca automobile. No. No. Allora voglio morire anche io.”

Una lacrima scorreva lungo il viso di Giovanni. Unica, carica di desolazione, carica di ineluttabile fatalita.
Lucio si scosta da lui. Sconvolto. Non concludera il suo pasto, non togliera la vita a quel giovane, anche se non conosce il motivo di questa forza invisibile che gli impedisce di compiere l’atto estremo. Lo lascera con quella giovane prostituta. Lo lascera avere un’altra possibilita. Lascera per lui uno squarcio di luce. Scegliera per lui. Scegliera la vita.

Gli occhi di Giovanni si richiusero, quasi la fatalita della morte fosse stata solo un brutto sogno.
Il vampiro gli concedette un’ultima carezza tra i morbidi ricci biondi, poi svani per sempre nelle tenebre.
Il gioco era finito, la vittima era stata risparmiata. Era l'alba di un nuovo giorno. Un timido sole scaldava le strade deserte di una citta ancora avvolta nelle spire del sonno.
Sotto un portico di una casa in periferia, un uomo e una donna si salutarono un'ultima volta: la parola addio era stampata sui loro volti.
Non si sarebbero piu rivisti, era l'alba di un nuovo giorno.